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                   Festival

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ABOUT

''Tutela legale gratuita alle persone senza dimora''

''Lo studio legale più grande d'Italia (ed anche quello che fattura meno)''

Lo sportello di ‘Avvocato di Strada – Padova’, che da anni si batte per il riconoscimento dei diritti delle persone senza dimora,  fa parte di un progetto nazionale più ampio, che va sotto il nome di Avvocato di Strada Onlus.

 

L'Associazione Avvocato di Strada Onlus è “Lo studio più grande d’Italia (e anche quello che fattura di meno)”.

54 Sedi in Italia | 900 Volontari | 3000 Pratiche aperte ogni anno | 0 € fatturati

(vai al bilancio sociale)

L’obiettivo fondamentale del progetto "Avvocato di strada" è tutelare i diritti delle persone senza fissa dimora e di chi si trova ad affrontare una situazione di grave disagio sociale ed economico.

A Padova il progetto è iniziato nell'ottobre del 2004. Da allora sono migliaia le persone che si sono rivolte ai nostri sportelli e sono centinaia le pratiche aperte.

Un lavoro di prima consulenza viene svolto agli sportelli legali dislocati presso il centro Caritas e presso le Cucine Economiche Popolari, dove un gruppo di avvocati volontari, studenti e semplici cittadini si mette a disposizione delle persone ascoltando i loro problemi ed eventualmente indirizzandole negli uffici di competenza.

Oltre all'assistenza e all'orientamento legale, la nostra mission è la promozione di una cultura della solidarietà e del rispetto dei diritti fondamentali dell’individuo; in questo senso ci occupiamo anche di iniziative di sensibilizzazione su tutto il territorio italiano.

''Perchè un festival?''

Il Festival nasce dall’esigenza sempre più evidente di riappropriarsi di tutti quegli spazi che quotidianamente vengono attraversati e vissuti dai cittadini e che troppo spesso risultano essere mere zone di transito piuttosto che luoghi di aggregazione e scambio. Negli ultimi anni inoltre i temi del decoro urbano e della sicurezza tendono ad essere utilizzati come giustificazione per politiche securitarie per e sulle città. 

L’invito del festival è quindi quello di interrogarci sul che cos’è la città per noi , con un focus sugli aspetti che rendono questa - e lo spazio pubblico in generale - impraticabile e invivibile. 

 

In particolare, attraverso la presenza dell'Amministrazione comunale vorremmo riuscire a individuare e condividere delle buone prassi sulla gestione di spazi pubblici e sul rapporto con la cittadinanza.

Inoltre, essendo il Festival dislocato e diffuso in altre zone della città, attraverso le più comuni forme d'arte quali talks, convegni, laboratori, fumetti, teatro, fotografia, musica, poesia, vorremmo creare, nella casualità dell'incontro con il cittadino, un'occasione di conoscenza di problematiche ed esperienze positive, promuovendo un'opportunità di cambiamento, sia a livello di responsabilità personale che di responsabilità condivisa, una corretta informazione sui diritti umani ed una una maggiore attenzione alla città e al ruolo del cittadino nella promozione del benessere proprio ed altrui. 

''Cosa vogliamo?''

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